<strong>Principi attivi</strong><p>Ibuprofene sale di lisina 342 mg equivalenti a 200 mg di ibuprofene</p><strong>Eccipienti</strong><p>Povidone, carbossimetilamido sodico (tipo A), magnesio stearato.Eccipienti per il rivestimento: ipromellosa, talco, titanio biossido (E171).</p><strong>Indicazioni terapeutiche</strong><p>Dolori di varia natura: mal di testa (emicranie... e cefalee), mal di denti, dolori mestruali, lombalgie, dolori muscolari e reumatici in genere anche legati a traumatologia accidentale e sportiva. Coadiuvante nel trattamento sintomatico del raffreddore e degli stati influenzali.</p><strong>Controindicazioni/Effetti indesiderati</strong><p>Ipersensibilit&agrave; al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Ulcera gastroduodenale e altre gastropatie. Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia / ulcera peptica ricorrente (due o pi&ugrave; episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). In pazienti asmatici il prodotto deve essere utilizzato con cautela, specie in quei soggetti che hanno manifestato broncospasmo dopo l'impiego di altri prodotti antinfiammatori non steroidei. Insufficienza epatica grave, insufficienza renale grave. Grave insufficienza cardiaca. Non somministrare al di sotto dei 12 anni. Gravidanza e allattamento.</p><strong>Posologia</strong><p>Adulti e ragazzi oltre i 12 anni: 1-2 compresse rivestite 2 - 3 volte al d&igrave;. Non superare la dose di 1200 mg di Ibuprofene (corrispondenti a 6 compresse rivestite di NUROFENIMMEDIA) nelle 24 ore. Non somministrare ai bambini di et&agrave; inferiore ai 12 anni.</p><strong>Conservazione</strong><p>Conservare a temperatura inferiore a 25&deg;C.</p><strong>Avvertenze</strong><p>L&rsquo;uso di NUROFENIMMEDIA deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l&rsquo;uso della dose minima efficace per la durata di trattamento pi&ugrave; breve possibile che occorre per controllare i sintomi (vedere i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). Anziani: I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza delle reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere sezione 4.2). Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere sezione 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione &egrave; pi&ugrave; alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la pi&ugrave; bassa dose disponibile. L&rsquo;uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e sezione 4.5). Pazienti con storia di tossicit&agrave; gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l&rsquo;aspirina (vedere sezione 4.5). Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono NUROFENIMMEDIA il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poich&eacute; tali condizioni possono essere esacerbate (vedere sezione 4.8). NUROFENIMMEDIA deve essere prescritto con cautela specie in quei soggetti che hanno manifestato broncospasmo, dopo l'impiego di acido acetilsalicilico o altri FANS, nonch&eacute; in soggetti con anamnesi di ernia iatale, scompenso cardiaco, ipertensione, difetti di coagulazione. Cautela &egrave; richiesta (discutere con il proprio medico o farmacista) prima di iniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca poich&eacute; in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l&rsquo;uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, pu&ograve; essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. &le; 1200 mg/die) siano associati ad un aumento del rischio di infarto del miocardio. Particolare cautela deve essere adottata nel trattamento dei pazienti con funzionalit&agrave; cardiaca, epatica o renale fortemente ridotta. In tali pazienti &egrave; opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato. Cautela deve essere osservata nell'associazione con diuretici per la possibilit&agrave; di diminuzione della loro attivit&agrave;. Nell'insufficienza renale acuta in malati disidratati (diminuzione della filtrazione glomerulare per diminuzione della sintesi delle prostaglandine renali), idratare il malato e sorvegliare la funzione renale all'inizio del trattamento. Essendosi rilevate alterazioni oculari nel corso di studi su animali con farmaci antinfiammatori non steroidei, si raccomanda, in caso di trattamenti prolungati, di effettuare periodici controlli oftalmologici. Per alcune reazioni meningee rare benigne legate all'ibuprofene, limitarne l'impiego in pazienti affetti da Lupus Eritematoso disseminato. Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens - Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l&rsquo;uso dei FANS (vedi sezione 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a pi&ugrave; alto rischio: l&rsquo;insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. NUROFENIMMEDIA deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilit&agrave;. Dopo tre giorni di trattamento senza risultati apprezzabili consultare il medico. E' da sconsigliare l'uso del prodotto nelle donne in stato di gravidanza, durante l'allattamento e nell'infanzia. L&rsquo;uso di NUROFENIMMEDIA, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della ciclo-ossigenasi &egrave; sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione di NUROFENIMMEDIA dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilit&agrave; o che sono sottoposte a indagini sulla fertilit&agrave;. L'impiego di NUROFENIMMEDIA nell'arco della giornata non risulta interferire sullo stato di veglia del soggetto. L'uso del medicinale &egrave; riservato agli adulti e ai ragazzi oltre i 12 anni. Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non usare per trattamenti prolungati. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati usando la minima dose efficace per il minor tempo possibile.</p><strong>Interazioni</strong><p>E' opportuno monitorare i pazienti in trattamento con cumarinici e non associare NUROFENIMMEDIA con acido acetilsalicilico (ASA) o altri FANS, per la possibilit&agrave; che aumentino i rischi di ulcere od emorragie a carico dell'apparato gastrointestinale.La contemporanea somministrazione di litio e FANS provoca aumento dei livelli plasmatici di litio, con possibilit&agrave; di raggiungimento della soglia tossica. Qualora tale associazione sia necessaria, sorvegliare la litiemia allo scopo di adattare la posologia del litio durante l'impiego dell'associazione stessa. Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedi sezione 4.4). Inoltre si sconsiglia l'impiego contemporaneo di FANS con anticoagulanti orali o con eparina, data la possibilit&agrave; di aumento del rischio di emorragie gastrointestinali come conseguenza della inibizione della funzione delle piastrine e della irritazione della mucosa digestiva. Qualora si impieghino contemporaneamente un FANS e antivitamine K &egrave; necessario sorvegliare il tempo di protrombina in rapporto al rischio di eventuale potenziamento. La tossicit&agrave; del methotrexate a carico del sangue pu&ograve; aumentare in caso di impiego contemporaneo di FANS. Anche l'effetto ipoglicemizzante di alcuni sulfamidici antidiabetici pu&ograve; aumentare a seguito di spostamento dal legame con le proteine plasmatiche ad opera di alcuni FANS, che possono altres&igrave; far aumentare l'attivit&agrave; antiaggregante della ticlopidina. Se tali associazioni non possono essere evitate, il paziente dovr&agrave; essere opportunamente sorvegliato durante il trattamento. Associazioni da valutare: quelle con digossina, per la possibilit&agrave; che una diminuzione della sua "clearance" renale provochi aumento dei tassi plasmatici. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere sezione 4.4). Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere sezione 4.4). Diuretici, ACE inibitori e Antagonisti dell&rsquo;angiotensina II: I FANS possono ridurre l&rsquo;effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell&rsquo;angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi pu&ograve; portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono NUROFENIMMEDIA in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell&rsquo;angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l&rsquo;inizio della terapia concomitante. Dati sperimentali indicano che l'ibuprofene pu&ograve; inibire gli effetti dell&rsquo;acido acetilsalicilico a basse dosi sull&rsquo;aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l&rsquo;esiguit&agrave; dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall&rsquo;uso occasionale dell&rsquo;ibuprofene (vedere sezione 5.1).</p><strong>Effetti indesiderati</strong><p>Possono verificarsi eruzioni cutanee su base allergica (arrossamento, prurito, orticaria), reazioni bollose includenti sindrome di Stevens - Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica (molto raramente). Gastrointestinali: gli eventi avversi pi&ugrave; comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere sezione 4.4). Dopo somministrazione di NUROFENIMMEDIA sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere sezione 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti. Apparato respiratorio: possibilit&agrave; di improvvise crisi di asma in particolar modo in soggetti allergici all'acido acetilsalicilico e ad altri antinfiammatori non steroidei. Sistema nervoso: ibuprofene pu&ograve; essere eccezionalmente responsabile di vertigini e cefalea. Apparato visivo: qualche raro caso di alterazione oculare con conseguenti disturbi visivi. Apparato urinario: oliguria, insufficienza renale. Apparato emopoietico: agranulocitosi, anemia emolitica. Eccezionalmente effetti secondari epatici: aumento transitorio delle transaminasi. In associazione al trattamento con i FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l&rsquo;uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, pu&ograve; essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). (vedere sezione 4.4)</p><strong>Sovradosaggio</strong><p>In caso di sovradosaggio &egrave; indicata la lavanda gastrica, nonch&eacute; la correzione di eventuali squilibri degli elettroliti ematici. Non esiste un antidoto specifico per ibuprofene.</p><strong>Gravidanza e allattamento</strong><p>E' da sconsigliare l'uso di NUROFENIMMEDIA nelle donne in stato di gravidanza e durante l'allattamento. L&rsquo;inibizione della sintesi di prostaglandine pu&ograve; interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l&rsquo;uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell&rsquo;1% fino a circa l&rsquo;1,5%. &Egrave; stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalit&agrave; embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, &egrave; stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicit&agrave; cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale che pu&ograve; progredire a insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che pu&ograve; occorrere anche a dosi molto basse;inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.</p>leggi tutto
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