Codice prodotto (MPN / EAN): 044975074
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<p>044975074</p><p>PARACETAMOLO AUROBINDO PHARMA 500 MG COMPRESSE</p><p>Ogni compressa contiene 500 mg di paracetamolo. Per l&rsquo;elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.</p><p>Amido pregelatinizzato (mais) Silice colloidale anidra Idrossipropilcellulosa (a basso grado di viscosit&agrave;) Sodio amido glicolato (tipo... A) Talco Magnesio stearato</p><p>Trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato e/o della febbre.</p><p>Ipersensibilit&agrave; al paracetamolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.</p><p><i>Posologia</i>: Per uso orale. <u>Adulti, anziani e bambini al di sopra dei 16 anni di et&agrave; (di peso superiore a 55 kg)</u> Prendere da 500 mg a 1000 mg alla volta, fino a 3000 mg nelle 24 ore. La dose massima giornaliera di paracetamolo non deve superare 3000 mg. <u>Bambini da 10 a 15 anni di et&agrave; (di peso da 40 a 55 kg)</u>: Assumere 500 mg alla volta, fino a 2000 mg nelle 24 ore. La dose giornaliera non deve superare 2000 mg. Non raccomandato nei bambini al di sotto dei 10 anni di et&agrave;. La dose non deve essere ripetuta pi&ugrave; frequentemente di ogni 4 ore e non devono essere prese pi&ugrave; di 4 dosi nelle 24 ore. Istruzioni per l&rsquo;uso: &bull; Le compresse di paracetamolo non sono adatte nei bambini al di sotto dei 10 anni di et&agrave;. &bull; L&rsquo;intervallo tra le dosi deve essere di almeno 4 ore. &bull; Non si deve superare la dose indicata a causa del rischio di grave danno al fegato (vedere paragrafi 4.4 e 4.9). &bull; Se il dolore persiste per pi&ugrave; di 5 giorni o la febbre persiste per pi&ugrave; di 3 giorni o peggiora, o manifesta qualsiasi altro sintomo, il trattamento deve essere interrotto e si deve consultare il medico. &bull; L&rsquo;ingestione di paracetamolo con cibi e bevande non influenza l&rsquo;efficacia del medicinale. <i>Popolazioni speciali</i>: &bull; In caso di insufficienza renale la dose deve essere ridotta: <table border=1 cellspacing=0 cellpadding=3> <tr> <td> Velocit&agrave; di filtrazione glomerulare</td> <td> Dose</td> </tr> <tr> <td> 10 - 50 ml/min</td> <td> 500 mg ogni 6 ore</td> </tr> <tr> <td> &lt; 10 ml/min</td> <td> 500 mg ogni 8 ore</td> </tr> </table> &bull; Nei pazienti con compromissione epatica o sindrome di Gilbert, la dose deve essere ridotta o l&rsquo;intervallo tra le dosi deve essere prolungato. Nelle seguenti situazioni la dose giornaliera efficace non deve superare i 60 mg/kg/die (fino ad un massimo di 2 g/die): &bull; Adulti con peso inferiore ai 50 kg. &bull; Insufficienza epatica da lieve a moderata, sindrome di Gilbert (ittero non emolitico familiare). &bull; Disdratazione. &bull; Malnutrizione cronica. <b> <u>Modo di somministrazione</u> </b> La compressa deve essere ingerita con una grande quantit&agrave; di acqua.</p><p>Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.</p><p>L&rsquo;uso prolungato o frequente &egrave; da evitare. I pazienti devono essere avvertiti della necessit&agrave; di non assumere in concomitanza altri prodotti contenenti paracetamolo. L&rsquo;assunzione di dosi giornaliere multiple o il sovradosaggio possono causare grave danno al fegato; in questi casi &egrave; necessario cercare immediatamente assistenza medica anche se il paziente si sente bene a causa del rischio di danno epatico irreversibile (vedere paragrafo 4.9). Nei soggetti giovani trattati con 60 mg/kg al giorno di paracetamolo, l'associazione con un altro antipiretico non &egrave; giustificata fatta eccezione per i casi di inefficacia. Si consiglia cautela in caso di somministrazione di paracetamolo a pazienti con grave insufficienza renale o epatica (Child-Pugh &gt;9), insufficienza epatica da lieve a moderata (compresa sindrome di Gilbert), epatite acuta, trattamento concomitante con medicinali che alterano la funzionalit&agrave; epatica, deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, anemia emolitica, abuso di alcol, disidratazione e malnutrizione cronica. I rischi di sovradosaggio sono maggiori nei soggetti affetti da epatopatia non cirrotica indotta da alcolici. Occorre prestare cautela in caso di alcolismo cronico. Durante il periodo di trattamento non si devono assumere alcolici. In questi casi, la dose giornaliera non deve superare i 2 grammi. In caso di febbre alta, segni di infezione secondaria o persistenza dei sintomi per pi&ugrave; di 3 giorni, il paziente deve rivolgersi a un medico. Dopo il trattamento a lungo termine (&gt;3 mesi) con analgesici somministrati tutti i giorni o con frequenza maggiore, si pu&ograve; osservare insorgenza o aggravamento della cefalea. La cefalea causata da un uso eccessivo di analgesici non deve essere trattata con un aumento della dose del medicinale. In questi casi, l&rsquo;uso di analgesici deve essere iniziato dopo aver consultato il medico. Si consiglia cautela nei pazienti asmatici sensibili all'acido acetilsalicilico perch&eacute; &egrave; stato segnalato broncospasmo con il paracetamolo (reazione crociata). L&rsquo;automedicazione con paracetamolo deve essere limitata quando si assumono anticonvulsivanti poich&eacute; con l&rsquo;uso concomitante di entrambi i medicinali, la tossicit&agrave; epatica &egrave; potenziata e la biodisponibilit&agrave; di paracetamolo &egrave; ridotta, in particolare quando si usano dosi elevate di paracetamolo (vedere paragrafo 5.4). <u>Interferenza con gli esami di laboratori</u> Il paracetamolo pu&ograve; influenzare il test per l&rsquo;acido urico tramite acido fosforico wolframato e i test della glicemia tramite glucosio-ossidasi-perossidasi.</p><p>La velocit&agrave; di assorbimento del paracetamolo pu&ograve; essere aumentata dalla metoclopramide o dal domperidone e l'assorbimento pu&ograve; essere ridotto dalla colestiramina. L'effetto anticoagulante del warfarin e di altri cumarinici pu&ograve; essere potenziato dall&rsquo;uso giornaliero prolungato del paracetamolo con un aumento del rischio di sanguinamento. Dosi occasionali non hanno effetto significativo. Il paracetamolo viene ampiamente metabolizzato a livello epatico, pertanto pu&ograve; interagire con altri medicinali che usano le stesse vie metaboliche o che sono inibitori/induttori di tali vie. L'assunzione cronica di alcol o medicinali che inducono gli enzimi epatici, quali rifampicina, barbiturici, alcuni farmaci anti-epilettici (ad es. carbamazepina, fenitoina, fenobarbital, primidone) e l&rsquo;erba di San Giovanni pu&ograve; aumentare l'epatotossicit&agrave; del paracetamolo a causa di una formazione maggiore e pi&ugrave; rapida di metaboliti tossici. Pertanto, occorre cautela in caso di uso concomitante di induttori enzimatici. Il probenecid blocca il legame del paracetamolo con l&rsquo;acido glucuronico, riducendo la clearance del paracetamolo di quasi la met&agrave;. In caso di trattamento concomitante con probenecid, la dose di paracetamolo deve essere ridotta. Il paracetamolo pu&ograve; aumentare la concentrazione plasmatica di cloramfenicolo. Spesso si verifica neutropenia con l&rsquo;uso concomitante cronico di paracetamolo e zidovudina, probabilmente a causa del ridotto metabolismo di zidovudina. La salicilamide pu&ograve; prolungare il t<sub>&frac12;</sub> di eliminazione del paracetamolo. Isoniazid riduce la clearance del paracetamolo, con possibile potenziamento della sua azione e/o della sua tossicit&agrave;, tramite l&rsquo;inibizione del suo metabolismo a livello epatico. Il paracetamolo pu&ograve; diminuire la biodisponibilit&agrave; della lamotrigina, con una possibile riduzione dei suoi effetti, a causa della potenziale induzione del suo metabolismo a livello epatico.</p><p>Alle dosi terapeutiche si manifestano pochi effetti indesiderati. La frequenza degli effetti indesiderati &egrave; stata classificata come segue: molto comune (<b>&ge;</b>1/10), comune (<b>&ge;</b>1/100, &lt;1/10), non comune (<b>&ge;</b>1/1.000, &lt;1/100), raro (<b>&ge;</b>1/10.000, &lt;1/1.000), molto raro (&lt;1/10.000), non nota (la frequenza non pu&ograve; essere definita sulla base dei dati disponibili). <table border=1 cellspacing=0 cellpadding=3> <tr> <td> Classificazione per sistemi e organi</td> <td> Frequenza</td> <td> <b>Effetti indesiderati</b> </td> </tr> <tr> <td rowspan=2> Patologie del Sistema emolinfopoietico</td> <td> Raro</td> <td> Agranulocitosi (uso a lungo termine), trombocitopenia, porpora trombocitopenica, leucopenia, anemia emolitica, disturbi delle piastrine, disturbi delle cellule staminali</td> </tr> <tr> <td> Molto raro</td> <td> Pancitopenia</td> </tr> <tr> <td rowspan=2> Disturbi del sistema immunitario</td> <td> Raro</td> <td> Ipersensibilit&agrave; (escluso angioedema)</td> </tr> <tr> <td> Molto raro</td> <td> Ipersensibilit&agrave; (angioedema, ventilazione difficoltosa, iperidrosi, nausea, ipotensione, shock, reazione anafilattica), che richiedono l&rsquo;interruzione del trattamento</td> </tr> <tr> <td> Disturbi del metabolismo e della nutrizione</td> <td> Molto raro</td> <td> Ipoglicemia</td> </tr> <tr> <td> Disturbi psichiatrici</td> <td> Raro</td> <td> Depressione non altrimenti specificata, confusione, allucinazioni</td> </tr> <tr> <td> Patologie del sistema nervoso</td> <td> Raro</td> <td> Tremore non altrimenti specificato, cefalea non altrimenti specificata</td> </tr> <tr> <td> Patologie dell&rsquo;occhio</td> <td> Raro</td> <td> Visione anormale</td> </tr> <tr> <td> Patologie cardiache</td> <td> Raro</td> <td> Edema</td> </tr> <tr> <td> Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche</td> <td> Molto raro</td> <td> Broncospasmo in pazienti sensibili all&rsquo;aspirina e ad altri FANS</td> </tr> <tr> <td> Patologie gastrointestinali</td> <td> Raro</td> <td> Emorragia non altrimenti specificata, dolore addominale non altrimenti specificato, diarrea non altrimenti specificata, nausea, vomito</td> </tr> <tr> <td rowspan=3> Patologie epatobiliari</td> <td> Raro</td> <td> Funzionalit&agrave; epatica anormale, insufficienza epatica, necrosi epatica, ittero</td> </tr> <tr><td>Molto raro</td> <td> Epatotossicit&agrave;</td> </tr> <tr> <td colspan=2> La somministrazione di 6 grammi di paracetamolo potrebbe gi&agrave; portare a danno epatico (nei bambini: pi&ugrave; di 140 mg/kg); dosi pi&ugrave; elevate causano necrosi epatica irreversibile</td> </tr> <tr> <td rowspan=3> Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo</td> <td> Raro</td> <td> Prurito, eruzione cutanea, sudorazione, porpora, angioedema, orticaria</td> </tr> <tr> <td> Molto raro</td> <td> Sono state segnalate reazioni cutanee gravi.</td> </tr><tr><td>Non nota</td><td> Pustolosi esantematica generalizzata acuta, necrolisi tossica, dermatosi indotta da farmaco, sindrome di Stevens-Johnson</td></tr> <tr> <td> Patologie renali e urinarie</td> <td> Molto raro</td> <td> Piuria sterile (urine torbide) ed effetti indesiderati a livello renale (danno renale grave, nefrite interstiziale, ematuria, enuresi)</td> </tr> <tr> <td> Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione</td> <td> Raro</td> <td> Capogiro (escluse le vertigini), malessere, piressia, sedazione, interazione farmacologica non altrimenti specificata</td> </tr> <tr> <td> Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura</td> <td> Raro</td> <td> Sovradosaggio e avvelenamento</td> </tr> </table> <b> <u>Segnalazione delle reazioni avverse sospette</u> </b> La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l&rsquo;autorizzazione del medicinale &egrave; importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari &egrave; richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all&rsquo;indirizzo segnalazioni: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sosp etta-reazione-avversa.</p><p>Con il paracetamolo esiste il rischio di intossicazione, in particolare in soggetti anziani, bambini piccoli, pazienti con malattie epatiche, in casi di alcolismo cronico, pazienti con malnutrizione cronica e pazienti trattati con induttori enzimatici. Il sovradosaggio pu&ograve; essere letale in questi casi. Il danno epatico &egrave; possibile negli adulti che hanno assunto 6 g o pi&ugrave; di paracetamolo, in particolare nei pazienti con fattori di rischio (vedere sotto). Fattori di rischio: Se il paziente &bull; &egrave; in trattamento a lungo termine con carbamazepina, fenobarbitone, fenitoina, primidone, rifampicina, erba di San Giovanni e altri induttori degli enzimi epatici. Oppure &bull; consuma regolarmente pi&ugrave; etanolo di quanto raccomandato. Oppure &bull; &egrave; possibile che soffra di una deplezione del glutatione, ad es. disturbi alimentari, fibrosi cistica, infezione da HIV, denutrizione, cachessia. <b> <u>Sintomi</u>:</b> I sintomi dell'intossicazione acuta da paracetamolo possono progredire in numerose fasi. I sintomi del sovradosaggio di paracetamolo nei primi due giorni sono nausea, vomito, anoressia, pallore e dolore addominale. L&rsquo;intossicazione lieve si limita a questi sintomi. Quando l&rsquo;intossicazione &egrave; pi&ugrave; grave, compaiono sintomi sub-clinici come aumento degli enzimi epatici. Da 2 a 4 giorni dopo l&rsquo;esposizione, i sintomi clinici di danno al fegato si manifestano, quali epatomegalia dolorosa, ittero, encefalopatia, coma e disturbi della coagulazione del sangue, tutti secondari all&rsquo;insufficienza epatica. L&rsquo;insufficienza della funzione renale (necrolisi tubulare) &egrave; rara. L&rsquo;intossicazione grave pu&ograve; causare acidosi metabolica. <b> <u>Trattamento</u>:</b> Si devono seguire le linee guida locali per il trattamento del sovradosaggio da paracetamolo. Subito dopo l&rsquo;assunzione di una dose eccessiva di paracetamolo, che pu&ograve; portare ad intossicazione grave, pu&ograve; essere effettuata una terapia che limiti l&rsquo;assorbimento come la lavanda gastrica entro un&rsquo;ora dall&rsquo;assunzione o la somministrazione di carbone attivo. Come antidoto pu&ograve; essere somministrata N-acetilcisteina (NAC). Per la somministrazione di NAC e l&rsquo;ulteriore trattamento, si deve determinare la concentrazione di paracetamolo nel sangue. In generale, &egrave; preferibile la somministrazione per via endovenosa, che deve essere continuata fino a che il paracetamolo non &egrave; pi&ugrave; rintracciabile. &Egrave; importante comprendere che l&rsquo;assunzione di NAC fino a 36 ore dopo l&rsquo;ingestione di paracetamolo pu&ograve; migliorare la prognosi. La somministrazione orale di NAC non deve essere associata alla somministrazione orale di carbone attivo. All'inizio del trattamento devono essere eseguite analisi di funzionalit&agrave; epatica, da ripetersi ogni 24 ore. Nella maggior parte dei casi, le transaminasi epatiche ritornano nella norma in due settimane dopo l&rsquo;assunzione del sovradosaggio con un recupero completo della funzionalit&agrave; epatica. Tuttavia, in casi molto rari pu&ograve; essere necessario un trapianto di fegato.</p><p><b>Gravidanza</b>: I dati epidemiologici sull&rsquo;uso orale di dosi terapeutiche di paracetamolo non sono indicativi di effetti avversi sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Di conseguenza in condizioni d&rsquo;uso normali il paracetamolo pu&ograve; essere usato per tutta la durata della gravidanza. <b>Allattamento</b>: Dopo somministrazione orale, il paracetamolo &egrave; escreto nel latte materno in piccole quantit&agrave;, in ogni caso in quantit&agrave; non clinicamente rilevanti. Finora, non sono noti effetti indesiderati o effetti collaterali durante l&rsquo;allattamento. Il paracetamolo pu&ograve; essere usato dalle donne che allattano al seno, alle dosi terapeutiche. <b>Fertilit&agrave;</b>: Con l&rsquo;uso normale di paracetamolo non sono noti effetti dannosi sulla fertilit&agrave;.</p>leggi tutto
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